FESTA DI SAN GIORGIO A RAGUSA IBLA

La festa di San Giorgio si svolge l’ultimo fine settimana di maggio o il primo fine settimana di giugno a Ragusa Ibla. Quest’ultima è una città situata a sud della Sicilia che insieme a Caltagirone, Militello in Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide e Scicli rientra tra le città tardo-barocche del Val di Noto, sito riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2002.

In principio Ragusa era costituita soltanto dal quartiere barocco di Ibla. Tuttavia, a seguito del violento terremoto che nel 1693 ha distrutto la Sicilia orientale, Ragusa è stata ricostruita e divisa in Ragusa Superiore e Ragusa Inferiore, oggi chiamata Ragusa Ibla. La prima rappresenta la parte moderna della città, mentre la seconda ha mantenuto il suo aspetto medievale.

Foto di Joseph Recca su Unsplash

INDICE

  1. Storia di San Giorgio
  2. Culto di San Giorgio
  3. I due patroni di Ragusa
  4. Festa di San Giorgio
  5. Le due manifestazioni “dimenticate”

STORIA DI SAN GIORGIO

Si tramanda che Giorgio nacque in Israele tra il 256 e il 285  e che venne presto convertito al cristianesimo dai suoi genitori. Da giovane diventò la guardia dell’imperatore Diocleziano, il quale nel 302 emanò un editto che prevedeva l’arresto per i soldati romani cristiani. Nonostante l’imperatore avesse tentato di persuadere Giorgio a convertirsi al paganesimo romano, quest’ultimo si rifiutò. Per questa ragione Diocleziano lo fece torturare e condannare a morte e Giorgio venne dichiarato martire dai cristiani.

CULTO DI SAN GIORGIO

San Giorgio è uno dei santi più venerati. Oltre ad essere il patrono di Ragusa, è anche patrono di altre città e paesi come Portogallo, Inghilterra e Georgia. Le ultime due, insieme a molti altri paesi e città, tra cui Genova, hanno anche adottato la croce di San Giorgio come bandiera: si tratta di una croce rossa su campo bianco che fu scelta anche dai crociati.

In Sicilia il culto di San Giorgio si è diffuso soprattutto perché nella celebre battaglia di Cerami del 1063, nella quale l’esercito cristiano guidato da Roberto il Guiscardo sconfisse quello islamico, ai Normanni apparve un cavaliere armato di spada e con una bandiera bianca raffigurante una croce rossa che li portò alla vittoria. Proprio questa battaglia condusse alla conquista della Sicilia da parte dei Normanni che da quel momento venerarono San Giorgio come loro patrono e protettore.

I DUE PATRONI DI RAGUSA

Ragusa festeggia ogni anno due patroni: San Giorgio e San Giovanni Battista. La motivazione del doppio patrono risiede nella storia di questa città. Più nel dettaglio, risale al periodo storico successivo al terremoto del 1693 che distrusse Ragusa.

Durante la sua ricostruzione le tensioni tra i sangiovannari e i sangiorgiari peggiorarono. Infatti, un gruppo di fedeli devoti a S.Giovanni decise di dar vita a una nuova città (Ragusa superiore) per far sì che il suo patrono fosse S. Giovanni.

Tuttavia S.Giovanni fu proclamato Patrono particolare di Ragusa Superiore soltanto nel 1896 e da allora le due città, divise amministrativamente, ebbero due diversi Patroni. Nel 1922, su iniziativa di alcuni cittadini iblei il nome di Ragusa Inferiore venne cambiato in Ragusa Ibla, ossia il nome primitivo della città. Nel 1926 ebbe luogo la riunificazione delle due città nell’unico comune di Ragusa, tuttavia, al fine di impedire il sorgere di nuove dispute, la città continuò ad avere due Santi Patroni: S. Giorgio e S. Giovanni.

FESTA DI SAN GIORGIO A RAGUSA IBLA

Come detto in precedenza, San Giorgio viene festeggiato durante l’ultimo fine settimana di maggio o durante il primo di giugno. Le celebrazioni si svolgono, infatti, nelle giornate di venerdì, sabato e domenica. Ad esempio, quest’anno i festeggiamenti sono stati programmati dal 5 al 7 giugno.

IL VENERDÌ

Il venerdì la statua di San Giorgio e l’Arca Santa escono dal Duomo di San Giorgio, situato a Ragusa Ibla, precedentemente addobbato con fiori, luci e drappi di damasco rosso. La statua di San Giorgio risale al 1842 ed è opera dello scultore palermitano Giuseppe Bagnasco. Il Santo, il cavallo, e il drago e la base di appoggio sono stati realizzati in legno; la corazza, l’elmo piumato e le finiture del cavallo sono in argento e oro. L’Arca Santa contiene le reliquie di  San Giorgio e di tanti altri santi ed è stata ultimata nel 1808 dall’argentiere palermitano Salvatore La Villa che aveva iniziato a costruirla quattro anni prima.

Dopo essere uscite dal Duomo entrambe raggiungono la Chiesa del Purgatorio, situata all’ingresso di Ibla. Qui, al termine delle preghiere, si separano per ricordare la prigionia inflitta a Giorgio durante il martirio. Dunque, l’Arca Santa rimane in questa chiesa mentre il simulacro prosegue fino alla chiesa di San Tommaso, presso i giardini iblei.

IL SABATO

Il Sabato la statua riparte dalla chiesa di San Tommaso, nella quale è rimasta per tutta la notte, e torna nuovamente alla chiesa del Purgatorio per riunirsi con l’Arca Santa e ripercorrere insieme ad essa il cammino verso il Duomo.

LA DOMENICA

La domenica il suono delle campane e lo sparo di colpi a cannone annunciano l’inizio dell’ultimo giorno festa. Nel pomeriggio, in occasione della messa solenne e della successiva uscita del patrono e dell’Arca Santa, viene mostrato il vero portone principale del Duomo di San Giorgio. Esso presenta sei altorilievi, scolpiti nel legno, del palermitano Vincenzo Fiorelli nel 1793, raffiguranti scene del martirio di San Giorgio.

Durante il resto dell’anno, invece, tale portone è coperto da un ulteriore rivestimento in legno di colore verde per proteggerlo dagli agenti atmosferici o dalle intemperie. L’uscita del simulacro di San Giorgio e dell’Arca Santa è accompagnata da fuochi d’artificio accessi sulla scalinata stessa del Duomo, lancio di palloncini e carte colorate.

La processione ha inizio dopo la “ballata” del Santo con la musica della banda di sottofondo. Sia la statua che l’Arca vengono trasportati a spalla fino a Largo Camerina, dove vengono sistemati su un carro e portati fino alla chiesa del Purgatorio dove si celebrano i Vespri Solenni.

Dopo un’altra “ballata” del Santo la processione prosegue si ferma ai Giardini Iblei dove il simulacro viene caricato sulle spalle dei devoti e trasportato fino a Piazza Duomo. Qui, prima di posizionarlo e assistere ai meravigliosi fuochi piro-musicali, San Giorgio viene acclamato dalla folla al grido di “tutti Truonu!” che significa che è lui il Patrono della città. Infine, sia il simulacro che l’Arca Santa ritornano al Duomo e così si concludono i festeggiamenti.

FESTA DI SAN GIORGIO A RAGUSA IBLA: LE DUE MANIFESTAZIONI “DIMENTICATE”

La tradizionale e antica festa di San Giorgio era caratterizzata anche da due spettacolari manifestazioni: il volo della mongolfiera e la processione figurata.

Durante la prima una mongolfiera con la croce ricurva del Santo si innalzava dal colle in cui si trova l’ex distretto militare. La seconda era una processione caratterizzata da moltissimi personaggi in costume raffiguranti simboli religiosi e da cittadini, seguiti dai carri che rappresentavano le scene del martirio di San Giorgio.

L’ultimo anno in cui entrambe le celebrazioni si sono svolte è stato il 1991. Invece nel 2003 si è svolta soltanto processione figurata con la sfilata dei carri e dei personaggi in costume, in modo molto più semplice.

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Fonti:

www.ilpost.it/2014/04/23/san-giorgio/ ; www.culladelbarocco.it/la-festa-di-san-giorgio-ragusa/ ; https://siciliaospitalitadiffusa.it/la-festa-di-san-giorgio ; www.comune.ragusa.gov.it/turismo/sagre/04giorgio.html

5 Comments

  1. Agnese

    Questa zone della Sicilia sono connotate da tanto fascino. Penso che durante queste feste siano nel pieno del proprio splendore. Speriamo che quest’anno avremo gioia di partecipare a queste feste. È sempre piacevole viverle un po’ tramite i tuoi articoli.

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    1. Stefano

      Mi trovi d’accordo sul fascino indiscusso di quelle parti della sicilia arricchite da tali usanze che le rendono ancor più caratteristiche!

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  2. Emanuele

    Sono stato più volte a Ragusa ma non conoscevo minimamente i suoi patroni o San Giorgio. Conoscere la sua storia e vedere come viene festeggiato ancora oggi, a distanza di anni, fa venire voglia di vivere dal vivo questa festa. Mi farebbe piacere venire a vederla a giugno!

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  3. Federico

    Non conoscevo tutti questi particolari riguardo questa festa, anche se più volte ne ho sentito parlare. Ho molto apprezzato la parte storica relativa alla nascita del culto del santo.

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  4. Francesco La Mastra

    Leggere quest’articolo mi fa capire che esistono tante festività patronali, a me sconosciute, alle quali parteciperei volentieri. Questa è una di quelle!!!

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