FESTA DI SAN GIOVANNI BATTISTA A RAGUSA

Festa di San Giovanni a Ragusa

La festa di San Giovanni Battista si svolge dal 27 al 29 agosto (giorno del martirio) a Ragusa. Quest’ultima è una città situata a sud della Sicilia, che insieme a Caltagirone, Militello in Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide e Scicli rientra tra le città tardo-barocche del Val di Noto, sito riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2002.

In principio Ragusa era costituita soltanto dal quartiere barocco di Ibla ma a seguito del violento terremoto che nel 1693 ha distrutto la Sicilia orientale, Ragusa è stata ricostruita e divisa in Ragusa Superiore e Ragusa Inferiore, oggi chiamata Ragusa Ibla. La prima rappresenta la parte moderna della città, mentre la seconda ha mantenuto il suo aspetto medievale.

INDICE

  1. Storia di San Giovanni Battista
  2. Culto di San Giovanni Battista
  3. I due patroni di Ragusa
  4. Festa di San Giovanni Battista
  5. Tradizione culinaria

STORIA DI SAN GIOVANNI BATTISTA

Giovanni Battista nacque dalla famiglia sacerdotale costituita da Zaccaria ed Elisabetta. Un giorno, quando Elisabetta era ormai anziana e sterile, a Zaccaria comparve l’Arcangelo Gabriele e gli disse che lui e sua moglie avrebbero avuto un figlio: Giovanni. 

LA MISSIONE

Egli, tra il 28 e il 29 dopo C., iniziò la sua missione da precursore del Messia lungo il fiume Giordano, esortando alla conversione e predicando la penitenza. In segno di purificazione dai peccati e di rinascita, Giovanni immergeva nelle acque del Giordano coloro che accoglievano la sua parola dando così un Battesimo di pentimento per la remissione dei peccati. Da qui deriva il nome Battista.

LA DECAPITAZIONE

Quando il Re d’Israele Erode Antipa iniziò a convivere con la cognata Erodiade, moglie divorziata da suo fratello Filippo, Giovanni condannò pubblicamente la loro condotta. Erode lo fece quindi arrestare e mettere in carcere. Un giorno il re diede un banchetto per festeggiare il compleanno di Erodiade, al quale partecipò anche la figlia di quest’ultima: Salomè. La sua esibizione piacque molto al re ed ai commensali, per cui egli propose alla ragazza di chiedergli qualsiasi cosa e lui gliela avrebbe concessa. Dopo aver chiesto consiglio alla madre, Salomè chiese la testa di Battista che, pertanto, fu decapitato. I suoi discepoli, saputo del martirio, recuperarono il corpo e lo deposero in un sepolcro. L’uccisione di Giovanni Battista suscitò orrore e accrebbe la sua fama: è l’unico santo di cui si festeggia sia la natività (24 giugno) sia il martirio (29 agosto).

CULTO DI SAN GIOVANNI BATTISTA

Il terremoto ha avuto delle importanti ripercussioni anche sull’aspetto religioso, che fino ad allora vedeva San Giorgio e San Giovanni Battista “contendersi” la devozione.

Il culto di San Giovanni molto probabilmente ebbe inizio intorno al VI-VII secolo d.C. La prima chiesa costruita per il Santo fu la chiesa di Santa Agnese. Nonostante fosse una delle cinque parrocchie dell’antica Ragusa, apparteneva alla giurisdizione della Chiesa Madre di San Giorgio.

ANTICA FESTA DI SAN GIOVANNI BATTISTA

La vigilia della festa era caratterizzata una fiaccolata serale che, preceduta da due trombettieri a cavallo, percorreva le vie principali del quartiere. Il giorno della festa, il 24 Giugno, la Chiesa era addobbata con rami di mortella e lentischio, erano eretti archi di trionfo. La folla di devoti, insieme a cantori e musici, acclamava il simulacro del Battista che ancora oggi viene esposto sull’altare maggiore durante le ricorrenze della Natività. L’opera molto probabilmente fu realizzata, lavorando la pietra calcarea locale, nella seconda metà del XVI secolo. Fu, inoltre, dipinta con una tempera molto scura al fine di raffigurare San Giovanni logorato dai digiuni e dal caldo afoso del deserto.

Insieme al simulacro erano portate in processione anche alcune reliquie del Santo: il braccio reliquiario d’argento, esposto ancora oggi in Cattedrale durante le ricorrenze del Santo e il piatto argenteo contenente la testa del Battista, risalente al 1640, nella cui bocca è incastonato un dente del Santo.

Tutte queste tradizioni e usanze vennero, come detto precedentemente, interrotte dall’evento del terremoto del 1693, che rese inagibile la vecchia Chiesa di San Giovanni.

ARCA SANTA

Venne commissionata la realizzazione dell’Arca Santa, conclusasi nel 1731 ad opera degli argentieri messinesi Pietro Paparcuri e Gaspare Messina. Nei comparti centrali furono descritte le scene della Natività e del Martirio del Battista. Negli altri, cornici dorate racchiusero le teche reliquiarie poste su velluto rosso.

SARCIA: UN’ANTICA MANIFESTAZIONE

Una novità dal punto di vista folkloristico fu l’introduzione di una manifestazione chiamata Sarcia. Numerosi cittadini si dirigevano, in sella ai cavalli, sulle sponde del fiume Irminio preceduti da una lettiga che trasportava un giovane nelle vesti del Battista. Ma nel 1770  la Sarcia fu sostituita con la rappresentazione figurata della vita e del martirio di San Giovanni. Essa si caratterizzava per la partecipazione di personaggi con sfarzosi costumi e per la sfilata di carri raffiguranti vizi e virtù cardinali, che precedevano la processione con il simulacro. Infine, un altro evento importante fu la processione figurata dei Santuni,nel 1895. Si trattava di grandi statue di cartapesta che rappresentavano Gesù e gli Apostoli.

I DUE PATRONI DI RAGUSA

Ragusa festeggia ogni anno due patroni: San Giorgio e San Giovanni Battista. La motivazione del doppio patrono risiede nella storia di questa città e, più nel dettaglio, risale al periodo storico successivo al terremoto del 1693 che distrusse Ragusa.

Durante la sua ricostruzione le tensioni tra i sangiovannari e i sangiorgiari peggiorarono. Infatti, un gruppo di fedeli devoti a S.Giovanni decise di dar vita a una nuova città (Ragusa superiore). Ciò al fine di proclamare S. Giovanni Battista come suo patrono.

Tuttavia San Giovanni fu proclamato Patrono particolare di Ragusa Superiore soltanto nel 1896 e da allora le due città, divise amministrativamente, ebbero due diversi Patroni. Nel 1922, su iniziativa di alcuni cittadini iblei il nome di Ragusa Inferiore venne cambiato in Ragusa Ibla, ossia il nome primitivo della città. Nel 1926 ebbe luogo la riunificazione delle due città nell’unico comune di Ragusa, tuttavia, al fine di impedire il sorgere di nuove dispute, la città continuò ad avere due Santi Patroni: S. Giorgio e S. Giovanni.

LA FESTA DI SAN GIOVANNI A RAGUSA

FESTA DEL 24 GIUGNO

La Festa di San Giovanni del 24 giugno, giorno della Natività del Battista, si svolge a Ragusa e i festeggiamenti hanno inizio nove giorni prima. Dopo i Vespri e la Santa Messa si procede con l’apertura della nicchia, la svelata e l’esposizione sull’altare maggiore del simulacro di pietra del 1513, detto “u niviru“.

FESTA DEL 29 AGOSTO

La principale Festa di San Giovanni a Ragusa, particolarmente intensa e sentita dai ragusani, si celebra dal 27 al 29 agosto (quest’ultimo è stato il giorno del suo martirio). Tuttavia, già durante la giornata del 19 agosto hanno luogo l’apertura della nicchia del Santo, la traslazione del simulacro e varie manifestazioni culturali, artistiche e sportive.

La statua di San Giovanni Battista è stata realizzata da Carmelo Licitra nel 1861 utilizzando il tronco di un cipresso. Egli ha rappresentato il Santo nell’atto di ammonire i vizi e la corruzione di Erode.

Il 27 agosto si svolge la processione del simulacro per le vie della città tra canti, liturgie, veglie di preghiera che lo accompagnano anche durante la sua permanenza nella parrocchia di SS. Salvatore, dove rimane fino al giorno successivo. La sera del 28 agosto, infine, la statua del Santo torna nella Cattedrale ed è accolta da uno spettacolo pirotecnico.

Il 29 Agosto è il giorno più importante ed emozionante. I fedeli, scalzi o con indosso qualcosa di rosso, in segno di un voto o grazia ricevuta, animano le vie del centro storico con una chilometrica processione di ceri votivi. Durante quest’ultima, i devoti precedono l’Arca Santa e il simulacro e alternano momenti di preghiera a momenti di silenzio. La processione si conclude a mezzanotte, dopo il rientro del simulacro in cattedrale, con degli spettacolari fuochi pirotecnici sul Ponte San Vito.

TRADIZIONE CULINARIA

Durante la festa del 29 agosto si costruiscono delle bancarelle presso cui è possibile assaggiare gli «gnucchitti rausani».

Si tratta di un tipico piatto di pasta fresca fatta in casa con farina di semola dura e uova, realizzata con il “pettine” e i “fusi”, e preparata con brodo di pollo assieme al pollo ripieno.

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Fonti:

https://www.cattedralesangiovanni.it/san-giovanni-battista-la-vita/ ; https://www.cattedralesangiovanni.it/san-giovanni-battista-il-culto/ ; https://www.typicalsicily.it/sicilia/Elenco/festa-religiosa-a-ragusa-festa-s-g-battista/ ; https://www.siciliainfesta.com/feste/festa_di_s_giovanni_battista_ragusa.htm

5 Comments

  1. Stefano

    Ciao Federica, gran bell’articolo, pieno di tante curiosità narrate con minuziosa attenzione e dettagliatamente, complimenti per la cura. Ho trovato molto interessante la differenziazione tra la festa antica e la “rivisitazione” moderna. Inoltre molto interessante è l’idea di aggiungere a fine articolo delle curiosità di tipo gastronomico riguardante la festa, ti invito a riproporlo anche nei prossimi articoli.

    Rispondi
    1. Siciliadascoprire – Un tuffo nel folklore dell’isola

      Ciao Stefano! Sono contenta che tu abbia apprezzato l’idea di raccontare questa festa partendo dalle sue origini e analizzando la sua evoluzione nel tempo.
      Inoltre, ti ringrazio molto per il consiglio alla fine del commento. Mi piace creare contenuti che possano soddisfare a pieno le curiosità di voi lettori, pertanto, prenderò sicuramente spunto dalla tua osservazione!

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  2. Salvatore

    Una delle Feste patronali siciliane più conosciute e sentite nella zona sud della Sicilia, per chi come me l’ha vissuta non può fare altro che congratularsi per la cura e l’attenzione con cui questa festa è stata raccontata, complimenti !

    Rispondi
    1. Siciliadascoprire – Un tuffo nel folklore dell’isola

      Ciao Salvatore! Mi ha fatto molto piacere leggere il tuo commento perché non è facile trovare, tramite un articolo costituito da sole parole, il modo più appropriato per far ricordare e rivivere tali eventi e le sensazioni provate durante il loro svolgimento. Pertanto sono contenta che tu abbia apprezzato il mio articolo. A presto!

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  3. Francesco La Mastra

    Gran bell’articolo!!! L’anno scorso ho avuto il piacere di partecipare a questa festa e devo dire che mi ha sorpreso. Complimenti perchè sei riuscita a descriverla e raccontarla molto bene non tralasciando praticamente nulla.

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