FESTA DI SANTA LUCIA A SIRACUSA

Festa Santa Lucia a Siracusa

La Festa di Santa Lucia, patrona della città di Siracusa, si celebra due volte all’anno: una durante le prime due domeniche di maggio (essa prende il nome di Festa di Santa Lucia delle Quaglie) e un’altra, più sentita dai Siracusani, il 13 dicembre.

Siracusa è una città della Sicilia sud orientale, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2005. Nel 1693 è stata distrutta da un violento terremoto e ricostruita in stile barocco, del quale rappresenta la massima espressione insieme ad altre città del Val di Noto. La parte più antica di Siracusa si sviluppa sull’isola di Ortigia che costituisce il centro storico della città. Proprio qui si trova la Chiesa di Santa Lucia alla Badia, all’interno della quale è custodito il famoso dipinto di Caravaggio: “Il seppellimento di Santa Lucia”.

INDICE

  1. La storia di Santa Lucia
  2. Culto di S. Lucia in Sicilia e tradizione gastronomica
  3. Festa di Santa Lucia
  4. Tradizione culinaria

LA STORIA DI SANTA LUCIA

Lucia nacque nel 283 d.C. a Siracusa da una nobile famiglia e il suo nome deriva dal latino Lux ossia Luce. Per questa ragione la santa fu considerata dal popolo la protettrice della vista e fu raffigurata con gli occhi sul piatto e lo sguardo al cielo.

Fu promessa in sposa ad un ricco pretendente ma, fin da giovane, si consacrò a Dio. Inoltre si convertì al Cristianesimo, in un’epoca caratterizzata dal culto del paganesimo. A causa della sua scelta, il suo pretendente si sentì rifiutato, perciò denunciò Lucia al tribunale dell’Impero Romano con l’accusa di essere cristiana. Ella fu quindi processata e subì atroci torture, restando miracolosamente illesa. Il 13 dicembre del 304 d.C morì con una spada conficcata in gola.

Il suo corpo venne sepolto nelle Catacombe Cristiane di Siracusa. Tuttavia, nel 1204 i Veneziani, sbarcati a Siracusa, s’impossessarono delle reliquie e le trasportarono a Venezia, dove Lucia venne nominata compatrona della città. Oggi le sue spoglie si trovano nella Chiesa dei Santi Geremia e Lucia di Venezia.

CULTO DI S. LUCIA IN SICILIA E TRADIZIONE GASTRONOMICA

Santa Lucia è la patrona di Siracusa ma da secoli viene venerata anche dal resto del popolo siciliano che ricorda il suo miracolo: la liberazione dalla grave carestia del 1646 grazie all’arrivo di una nave carica di frumento. Non è stato mai chiarito se essa fosse giunta al porto di Siracusa o a quello di Palermo.

Si narra che quel giorno il popolo, che aveva patito la fame per diversi mesi, non aspettò di trasformare il frumento in farina ma fece subito bollire il grano dando origine alla cuccìa. Ancora oggi, il 13 dicembre, in occasione della nascita della Santa, in Sicilia si è soliti mangiarla. Inoltre, esistono alcune varianti interessanti: una consiste nella cottura di grano e ceci insieme, altre prevedono un condimento del grano cotto con creme a base di ricotta o cioccolato.

Oggi, oltre al grano, in questo giorno di festa è molto diffusa l’usanza di mangiare arancini con svariati condimenti. Per saperne di più e per provare a prepararli ti consiglio di leggere la ricetta di Sicilia food, cliccando qui. Si tratta di un blog che racconta i sapori e le tradizioni di tanti alimenti e piatti tipici siciliani.

FESTA DI SANTA LUCIA

FESTA DI SANTA LUCIA DELLE QUAGLIE

Conosciuta anche come Festa del Patrocinio di Santa Lucia, essa si svolge per ricordare il miracolo della liberazione di Siracusa e dell’intera Sicilia dalla carestia del 1646.

Nella prima domenica di maggio, a mezzogiorno, il Simulacro di Santa Lucia viene portato fuori dalla Cattedrale per essere poi condotto nella chiesa di Santa Lucia alla Badia. Dalla balconata del giardino Arcivescovile, in onore della Santa, ha luogo il lancio di colombi viaggiatori.

La seconda domenica di maggio è l’ultimo giorno di festa e si conclude con la processione del Simulacro argenteo per le vie di Ortigia e il successivo rientro in Cattedrale.

FESTA E PROCESSIONE DI SANTA LUCIA A DICEMBRE

La festa più sentita si svolge il 13 dicembre, ossia il giorno della sua nascita. Il 30 novembre la banda musicale gira festosa per le vie del centro storico di Ortigia annunciando l’inizio della Tredicina che si terrà in Cattedrale. Giorno 9 dicembre il Simulacro argenteo di S. Lucia viene esposto nella Cappella a lei dedicata in Cattedrale. Le Sante Messe si susseguono all’altare della Santa ed ogni sera hanno luogo la benedizione e il bacio della Reliquia.

12 DICEMBRE: TRASLAZIONE DEL SIMULACRO

Il 12 dicembre, già durante le prime ore del mattino, i devoti accorrono in Cattedrale in modo da assistere alla traslazione del Simulacro dalla Cappella all’Altare Maggiore. Le celebrazioni proseguono con i Vespri della sera in attesa del grande giorno di festa.

13 DICEMBRE: USCITA DEL SIMULACRO DALLA CATTEDRALE, PROCESSIONE E ARRIVO ALLA BASILICA

Il 13 dicembre, alle 15:30, ha inizio la processione delle Reliquie e del Simulacro argenteo. Essi attraversano la città giungendo, infine, alla Basilica di Santa Lucia al Sepolcro: si tratta di un pellegrinaggio di diverse ore, solenne e devoto. Il popolo accompagna la Santa Patrona per le vie della città al grido di Sarausana jè! (Siracusana è), portando ceri accesi e camminando a piedi scalzi in segno di ringraziamento o per implorare una grazia.

L’uscita del Simulacro è uno dei momenti più importanti della festa: S. Lucia si trova tra i suoi devoti che la acclamano a gran voce. Il corteo attraversa la Porta Marina, l’unica delle antiche porte della città rimaste integre e oltrepassa il Ponte Umbertino per dirigersi alla Borgata dove arriva in serata. Giunta in piazza S. Lucia, il suono delle campane annuncia l’ingresso di Santa Lucia nella sua chiesa. Al termine delle operazioni di sistemazione del Simulacro sull’Altare Maggiore della Basilica, ha inizio la Santa Messa.

20 DICEMBRE: RIENTRO DEL SIMULACRO IN CATTEDRALE E CONCLUSIONE DEI FESTEGGIAMENTI

Il 20 dicembre, definito “l’ottava“, è il giorno del rientro del Simulacro di S. Lucia in Cattedrale, portato a spalla dai berretti verdi della confraternita dei falegnami. La lunga processione prevede, in primo luogo, una sosta presso la Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime dove si svolge un intenso momento di preghiera. Successivamente, il Simulacro si ferma presso l’Ospedale Generale Umberto I e qui, dai balconi dei reparti, gli ammalati rivolgono la loro preghiera a S. Lucia. Infine, l’arrivo al Ponte Umbertino è uno dei momenti più attesi per i siracusani poiché la città saluta con fuochi pirotecnici S. Lucia prima che riprenda il suo percorso verso la Cattedrale.

Percorrendo ancora una volta le strade dell’antica Ortigia, Santa Lucia rientra in Cattedrale. Qui, dopo la preghiera finale le porte della Cappella si chiudono lentamente e si concludono i festeggiamenti di dicembre.

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Fonti:

https://www.siciliainfesta.com/feste/festa_di_santa_lucia_siracusa.htm ; https://www.citymapsicilia.it/guida/festa-santa-lucia-siracusa/

8 Comments

  1. Stefano

    Ottimo racconta, pieno di curiosità, sembra quasi di esser li a vivere quei momenti.

    Rispondi
    1. Siciliadascoprire – Un tuffo nel folklore dell’isola

      Mi fa molto piacere Stefano! Ti ringrazio

      Rispondi
  2. Agnese

    Mi piacerebbe partecipare dal vivo a questa festa, anche se mi complimento per la capacità di coinvolgimento dei tuoi articoli! Sicuramente tornerò a leggere il prossimo articolo, è sempre un piacere!

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    1. Siciliadascoprire – Un tuffo nel folklore dell’isola

      Per me è sempre un piacere leggere i tuoi complimenti Agnese!

      Rispondi
  3. Michele

    Bellissimo articolo, scritto veramente bene!! Mi sono immedesimato nell’atmosfera siracusana, sempre intima e suggestiva

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    1. Siciliadascoprire – Un tuffo nel folklore dell’isola

      Grazie per i complimenti Michele! Spero di riuscire a farti vivere il momento anche con i prossimi articoli!

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  4. Placido

    È un piacere leggere i tuoi articoli ben scritti e molto dettagliati riuscendo a farmi immedesimare all’interno della festa, ma verro sicuramente a vederla dal vivo!

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    1. Siciliadascoprire – Un tuffo nel folklore dell’isola

      Ciao Placido, mi piace cogliere ogni piccolo dettaglio di tutte le manifestazioni locali e raccontarlo a voi lettori per far nascere il desiderio di visitare la Sicilia, non soltanto per godere dei suoi paesaggi mozzafiato e delle sue bellezze architettoniche, ma soprattutto per immergersi nella sua cultura e nelle sue tradizioni, in modo da viverla a 360° gradi.

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