I PRESEPI E LE CERAMICHE DI CALTAGIRONE

Caltagirone sorge su un rilievo dei monti Erei tra la piana di Gela e quella di Catania ed è stata eletta patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 2002. La città è intrisa di cultura e folklore. Si pensi alla tradizione delle ceramiche e a quella dei presepi, tramandate di secolo in secolo, che ancora oggi contribuiscono a rendere Caltagirone una meta ambita dai turisti.

INDICE

  1. Tradizione della ceramica di Caltagirone
  2. Tradizione dei presepi di Caltagirone: presepi di origine popolare e nobile
  3. Presepi allestiti durante il periodo natalizio

TRADIZIONE DELLA CERAMICA DI CALTAGIRONE

Il nome della città deriva dal termine arabo Qal’at al Ghiran, ossia “Rocca dei Vasi”, e racchiude la millenaria tradizione della ceramica calatina che ha avuto inizio durante l’età neolitica (tra il 10.000 al 5.000 a.C.).

La Sicilia si è mostrata sempre molto attiva nella produzione della ceramica grazie alla coesistenza sul territorio dei tre elementi base di tale attività: acqua, terra (argilla) e fuoco (presenza di boschi e disponibilità di legna da ardere). Si parla, infatti, di terracotta ancor prima che di ceramica perché tale materiale si ottiene modellando un impasto a base di argilla e acqua e cuocendolo, successivamente, in apposite fornaci nelle quali è introdotto anche il legname che rappresenta il combustibile.

Tuttavia, sotto la dominazione araba, a partire dal IX secolo d.C., la produzione della ceramica calatina ha conosciuto un importante sviluppo grazie all’introduzione di una tecnica orientale detta invetriatura: consisteva nel cospargere, sulla ceramica, una miscela di sostanze che durante la cottura si vetrificava. In tal modo era possibile colorare gli oggetti in ceramica e renderli impermeabili.

Ceramiche di Caltagirone
Foto di Flo P su Unsplash

CERAMICHE DI CALTAGIRONE: OGGETTI TIPICI

Tutte le ville, le chiese e i palazzi esistenti in Sicilia nel 1700 erano adornati con almeno con un oggetto in ceramica proveniente da Caltagirone. Tra i manufatti maggiormente prodotti già a quell’epoca e considerati tipici della lunga tradizione calatina vi sono:

  • i fischietti di terracotta, anticamente considerati i giocattoli per bambini che potevano permettersi le classi sociali più povere;
  • i fangotti, ossia piatti decorati a mano che in passato erano utilizzati per servire le pietanze;
  • la quartara, un recipiente utilizzato per il trasporto dell’acqua;
  • l’acquasantiera da capezzale;
  • le lucerne antropomorfe, ossia contenitori d’olio grazie ai quali era possibile avere la luce nelle abitazioni. In realtà è nel 1800 che l’artista Giacomo Failla si adopera per la produzione di lanterne antropomorfe in ceramica: inizialmente la ceramica era considerata un materiale povero e per consentire la diffusione di tali oggetti anche tra i nobili, le lucerne sono state rese più pregiate e decorate con eleganti figurine di nobildonne in pose da matrona.

Anche le maioliche calatine rientrano tra i più famosi manufatti in ceramica: basta visitare Caltagirone per ritrovarle come decorazione in alcuni luoghi della città come la Scala di Santa Maria del Monte. Essa è costituita da 142 gradini abbelliti con 7000 piastrelle in maiolica dipinte a mano utilizzando prevalentemente il giallo, il verde e il blu, ossia i colori base di tantissime altre creazioni in terracotta e raffiguranti diversi temi ed epoche.

Maioliche in ceramica sulla Scala di Santa Maria del Monte

“Caltagirone” by liakada-web is licensed under CC BY 2.0 

TRADIZIONE DEI PRESEPI DI CALTAGIRONE

Alla tradizione delle ceramiche di Caltagirone è strettamente legata la tradizione dei presepi. E’ proprio grazie alla produzione e all’utilizzo della terracotta che a Caltagirone si è diffusa l’arte dei figurinai, ossia gli artigiani che lavoravano e modellavano l’argilla ricavando le statuine dei loro presepi. 

I presepi di Caltagirone si distinguono da quelli di altre zone d’Italia sia perché composti da statuine raffiguranti personaggi modesti sia perché ogni figurinaio si occupa di realizzare tutti i singoli pezzi che compongono una determinata figura.

La tradizione dei presepi prevede due diverse tipologie: quelli di origine popolare e quelli di origine nobile.

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PRESEPI DI ORIGINE POPOLARE

Uno dei più antichi presepi popolari di Caltagirone è stato rinvenuto nel borgo di Occhiolà, sotto le macerie del violento terremoto del 1693 ed è oggi esposto presso il Museo Civico di Grammichele.

Il presepe popolare è caratterizzato da figure lavorate soltanto nella parte anteriore; il lato posteriore risulta, invece, piatto e privo di colore. Tutte le figurine sono realizzate in legno e rivestite di stoffe immerse in un bagno di colla per renderle rigide e dai colori brillanti.

La volta celeste che incornicia il presepe è costruita con rami di cipresso e con prodotti tipici siciliani: arance, limoni, carrube.

La base del presepe è costituita da fogli di colore marrone o verde, cosparsi di terra asciutta, muschio e ghiaia e sopra tali materiali si costruiscono i paesaggi con ruscelli, stradine e piccole case di campagna. Al centro della composizione si colloca la grotta della Natività con la Sacra Famiglia. Vicino ad essa si collocano lo zampognaro, ‘u spavintatu da ‘rutta (figura che esprime meraviglia per la nascita di Gesù) e i Magi. Questi ultimi sono personaggi umili e presentano gli stessi volti e le stesse espressioni.

Successivamente si posizionano gli animali e gli altri personaggi tipici: il cacciatore, il ricottaro, il pastore addormentato sotto un albero, il vecchietto che si riscalda le mani, il pastore recante i frutti in dono. Inoltre, nel presepe popolare possono essere presenti anche altri personaggi liberamente creati dal figurinaio, come il suonatore di flauto.

Vi sono, infine, tre lumini che rappresentano la trinità: padre, figlio e Spirito santo. Essi anticamente venivano baciati e accesi dal capofamiglia per illuminare il presepe.

PRESEPI DI ORIGINE NOBILE

Il presepe di origine nobile nasce tra il 1700 e il 1800 grazie a due importanti figurinai, detti anche Santari: Giacomo Bongiovanni e il nipote, figlio della sorella, Giuseppe Vaccaro. Il Bongiovanni, nato da una famiglia di sarti, ha completamente modificato le tecniche di produzione e lavorazione delle figurine del presepe.

Egli ha deciso, in primo luogo, di realizzare figurine in terracotta e non più in legno. In secondo luogo, ha abbandonato il tradizionale impiego delle stoffe come materiale per coprire i corpi dei personaggi e ha cominciato a rivestire le figurine con sottili strati di argilla. Questi ultimi erano posizionati sui personaggi in modo da creare il naturale drappeggio delle vesti e colorati a freddo dopo la cottura o lasciati nel colore della terracotta.

Questa tipologia di presepe si distingue da quella precedente per il portamento e l’espressività delle figurine, per i brillanti colori delle vesti e per l’ambientazione costituita dai paesaggi rurali che circondano la città di Caltagirone.

E’ proprio in questo periodo che Ordini religiosi, famiglie nobili e borghesi affidano ai Santari calatini l’incarico di realizzare importanti presepi dando il via ad una vera e propria gara sia tra chi producesse sia tra chi possedesse il presepe più bello e sontuoso.

Soltanto nel 1800 il presepe comincia a diffondersi anche nelle case delle famiglie più povere, diventando un vero e proprio simbolo della religiosità popolare.

PRESEPI ALLESTITI A CALTAGIRONE DURANTE IL PERIODO NATALIZIO

Ogni anno, durante il periodo natalizio, innumerevoli presepi vengono allestiti in vari punti della città. Alcuni sono collocati in chiese e conventi, altri all’interno di locali lungo le strade e altri ancora all’aperto come il presepe in plexiglass che di notte illumina la Scala di Santa Maria del Monte.

Alcuni di questi presepi sono realizzati con i più svariati elementi e materiali: cotone, sale, pane, pasta, vetro ecc. Inoltre, è possibile ammirare presepi animati grazie ad un motore installato, dopo le fasi di cottura e decorazione, sulle figurine che li compongono.

Tra i presepi più particolari vi sono:

  • il presepe raffigurante la città di Caltagirone in miniatura con i personaggi tipici della città;
  • il presepe monumentale allestito in una cripta del Convento dei Padri Cappuccini: narra la “Storia della Salvezza” dall’Annunciazione alla Risurrezione di Cristo, mediante figurine in terracotta inizialmente collocate in singole nicchie per poi terminare in un unico e completo scenario;
  • il presepe in movimento a dimensione umana. Esso si compone di 9 statue di 1,90 m di altezza, realizzate in carta pesta e gesso, ed è installato all’interno di una grotta naturale che ricorda la grotta di Betlemme.

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Fonti:

https://www.leperledicaltagirone.com/le-origini-della-ceramica-di-caltagirone/

https://www.creartceramiche.it/ceramica-siciliana/

https://villadandrea.it/itinerari/localita-39/caltagirone/caltagirone-citta-della-ceramica/7,1407389,27286

https://www.diromeo.it/la-bellezza-della-ceramica-di-caltagirone/

http://www.comune.caltagirone.gov.it/Turismo/museo_internazionale_del_presepe_collezione_colaleo.aspx


4 Comments

  1. Michele

    Interessante articolo!! Molto dettagliato e ben strutturato, ricordavo solo il presepe dei Cappuccini. E’ bello tornare con la mente a rivivere luoghi ed emozioni passate. Tornerò sicuramente a leggere i prossimi articoli!!

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  2. Stefano

    Mi ha fatto estremamente piacere leggere questo articolo, ho un sacco di bei ricordi legati a caltagiorone ed alla sua tradizione. Da piccolo in famiglia andavamo spesso a visitarla nel periodo natalizio e mi ricordo che restavo sempre incantato dalla bellezza dei presepi allestiti. Ti lascio una piccola curiosità, ho una foto appesa in camere di quando ero piccolino proprio nella scalinata che hai riportato in foto nell’articolo!

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  3. Agnese

    Ho avuto l’opportunità di scoprire le bellezze di Caltagirone proprio nel periodo natalizio. La cura nei dettagli che caratterizza i presepi è incantevole. Sono da sempre stata affascinata dalla scalinata con le maioliche in ceramica. Articolo ben curato anche per le immagini, compimenti!

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  4. placido

    Ho visto molto manufatti realizzati con la ceramica di Caltagirone ma non ho mai visitato la città. La cosa che mi attira di più e vedere la Scala di Santa Maria del Monte ma penso proprio di visitarla nel periodo natalizio per vedere anche e vivere di presenza l’atmosfera dei presepi natalizi.

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