LA TRADIZIONE DEL CIOCCOLATO DI MODICA

Tradizione del cioccolato di Modica

L’antica tradizione gastronomica del cioccolato di Modica, ha reso molto famosa questa città siciliana.

Modica è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità da parte dell’Unesco perché considerata, insieme alle altre città del Val di Noto, una perla del barocco. Gran parte degli edifici, compresi quelli religiosi, sono stati costruiti in stile barocco dopo il terremoto del 1693 e circondano la collina sulla quale si erge il grande Castello dei Conti di Modica. Inoltre, la città si divide in Modica alta e Modica bassa, ove si trova il centro storico.

Il particolare cioccolato di Modica rappresenta una vera e propria tradizione. Compare, infatti, nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) stilato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali con la collaborazione della Regione Sicilia. Inoltre, nel 2018 è diventato il primo cioccolato ad ottenere il riconoscimento Igp da parte dell’Unione Europea.

Per celebrare questo speciale cioccolato, nel 2014 è stato inaugurato a Modica il Museo del Cioccolato, tappa di molti turisti. Degna di nota è anche la manifestazione denominata ChocoModica: si tratta della festa del cioccolato (inizialmente denominata Chocobarocco) che, a partire dal 2009, si svolge ogni anno attirando e intrattenendo cittadini e turisti.

INDICE

  1. Storia del cioccolato di Modica
  2. Lavorazione del cioccolato modicano
  3. Museo del cioccolato
  4. Chocomodica

STORIA DEL CIOCCOLATO DI MODICA

La coltivazione della pianta del cacao era diffusa già 6000 anni fa nelle foreste tropicali dell’America centro-meridionale. I suoi semi erano utilizzati come moneta di scambio e come unità di misura.

Fave di cacao

Foto di Pablo Merchán Montes su Unsplash

COLTIVAZIONE E USO DEL CACAO NELLE CIVILTÀ DELL’AMERICA PRE-COLOMBIANA

Nell’antica civiltà dei Maya, che probabilmente fu la prima a coltivare il cacao, quest’ultimo era consumato da sovrani, nobili e guerrieri sotto forma di bevanda calda chiamata chocolhaa (da: chocol, caldo e haa, acqua).

Anche la civiltà degli Aztechi si dedicò alla coltura del cacao e, in seguito, alla produzione di cioccolata. In questo caso il cacao veniva consumato dai nobili durante gli eventi più importanti e offerto insieme all’incenso come sacrificio alle divinità. Gli aztechi usavano aromatizzare la bevanda a base di cioccolato, da loro battezzata xocolatl, con vaniglia, peperoncino e pepe.

IMPORTAZIONE DEL CACAO IN EUROPA

Nel 1502, quando Cristoforo Colombo sbarcò al largo dell’Honduras, gli Aztechi gli offrirono una tazza di xocolatl, il cui gusto particolarmente amaro non piacque.

La diffusione della pianta del cacao in Europa si verificò alcuni anni dopo, nel 1519, grazie al conquistatore spagnolo Hérnan Cortés. Egli, giunto in Messico per conquistarlo, fu accolto dall’imperatore Montezuma con la bevanda locale a base di cacao, farina di mais e spezie come il peperoncino. Cortès comprese il valore economico del cacao e lo importò in Spagna.

La lavorazione originale prevedeva che il cacao venisse tostato, macinato, sciolto e consumato sotto forma di bevanda molto amara, piccante, densa perché miscelata con farina di mais e di colore rosso, rilasciato da una spezia chiamata achiote. Gli spagnoli apportarono qualche modifica eliminando l’achiote e il peperoncino in modo da rendere la bevanda più dolce.

Fu proprio durante il 1500 che tale bevanda e soprattutto la particolare lavorazione del cacao si diffusero in Sicilia, che a quell’epoca faceva parte del regno di Castiglia. A Modica, la produzione di cioccolato rimase invariata con il passare dei secoli e per questo motivo, oggi, il cioccolato di Modica è così particolare e unico.

LAVORAZIONE DEL CIOCCOLATO DI MODICA

Gli elementi essenziali sono: cacao, zucchero di canna e spezie. La prima operazione consiste nella tostatura dei semi di cacao a 100° per rendere l’aroma più intenso. In seguito si passa alla loro macinatura a bassa temperatura, senza aggiunta di burro di cacao; ed è così che nasce la pasta di cacao. La terza operazione è quella dello scioglimento, sempre a bassa temperatura (40°), di pasta di cacao, zucchero di canna naturale e spezie di vario tipo. Le più comuni sono agrumi, cannella, peperoncino, zenzero, caffè, vaniglia e frutta secca come pistacchi, mandorle e nocciole. Grazie alla lavorazione “a freddo”, i cristalli dello zucchero non si sciolgono e il composto mantiene una consistenza granulosa.

Il cioccolato così ottenuto viene versato in stampi di latta, battuti per eliminare l’aria e distribuire il composto in maniera omogenea, e qui si lascia solidificare. Il prodotto finale è una tavoletta di cioccolato grezza, opaca e molto scura

Cioccolato di Modica solidificato su stampi di latta

Foto di Daniel Fazio su Unsplash

MUSEO DEL CIOCCOLATO DI MODICA

Il Museo del cioccolato di Modica occupa un’ala del Palazzo della Cultura e celebra, attraverso una mostra bibliografica, la storia della nascita del cioccolato di Modica; oggetto dell’esposizione è una serie di manoscritti che narra della coltivazione della pianta del cacao, della lavorazione e dell’utilizzo dei suoi semi già ai tempi delle antiche civiltà pre-colombiane. I documenti raccontano, inoltre, le esigue modifiche, apportate nel corso dei secoli, afferenti alla modalità di consumo del cioccolato e alla scelta di aggiungere o eliminare determinati ingredienti dall’originario processo di preparazione.

Nel Museo è presente anche una galleria nella quale sono raccolti tutti gli incarti speciali delle tavolette di cioccolato, fabbricati in occasione di particolari eventi, ricorrenze o anniversari di carattere sociale, culturale, scientifico e sportivo.

Risultano particolarmente apprezzate le sculture di cioccolato collocate all’interno del museo e, soprattutto, l’opera realizzata dallo scultore Maurizio Fratantonio: una miniatura dell’Italia, delle dimensioni di circa 9 metri, interamente realizzata con cioccolato modicano e arricchita da ulteriori sculture rappresentative dei capoluoghi di regione.

CHOCOMODICA

Per valorizzare la tradizione del cioccolato di Modica è stato creato un apposito evento: Chocomodica.

Si tratta di un festival che negli ultimi anni si è svolto durante il weekend dell’Immacolata e che intrattiene residenti e turisti con attività di diversa natura: concerti, giochi, convegni, seminari, show cooking, proiezioni di film, presentazioni di libri (chocoMObook). Tra gli appuntamenti che riscuotono maggior successo vi sono: il ChocoLab, laboratorio a cura della Fabbrica del Cioccolato BeantoBar e il ChocoArt, concorso finalizzato alla realizzazione di opere scultoree e pittoriche con il cioccolato, le quali vengono collocate all’interno del Museo del cioccolato di Modica.

LEGGI ARTICOLI SIMILI

Per rimanere aggiornato sugli ultimi contenuti del blog:

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

e seguimi su Instagram

Fonti:

www.tamilano.com/breve-storia-sulle-origini-del-cacao-e-del-cioccolato/ ; www.eurochocolate.com/cioccolato/storia ; www.cioccolato-quetzal.it/it/la-lavorazione-naturale-del-cioccolato-quetzal.html ; www.sicilying.com/blog/il-cioccolato-di-modica/ ; https://laperladegliiblei.wordpress.com/museo-del-cioccolato/ ; www.gamberorosso.it/notizie/chocomodica-2017-a-modica-il-festival-che-celebra-il-cioccolato-locale/

5 Comments

  1. Giulia

    Non conoscevo le origini del cioccolato di Modica. Davvero interessante!

    Rispondi
  2. Emanuele

    Ho mangiato il cioccolato di Modica ma non sapevo che venisse fatto in questo modo così preciso e con così tanta cura. Sarebbe bello partecipare al ChocoModica!

    Rispondi
  3. Agnese

    Da amante del gusto, conosco benissimo il cioccolato di Modica e mi piace davvero molto, in particolar modo, preferisco le spezie agli agrumi e cannella. Piuttosto, sconoscevo l’evento ChocoModica, molto interessante!

    Rispondi
  4. Stefani

    È stato bello scoprire qualcosa sulla lavorazione di questo cioccolato, inoltre sconoscevo l’esistenza del museo, sarà interessante di sicuro mi sa che ci farò una capatina non appena possibile.

    Rispondi
  5. Carlotta

    Più leggevo e più mi riempivo di orgoglio. La nostra Modica ha del valore aggiunto da offrire! Proprio l’anno scorso ho partecipato all’evento Chocomodica e beh, che dire… tutto stupendo! Complimenti perchè hai avvalorato anche la storia che c’è dietro al successo del presente!

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.