OPERA DEI PUPI SICILIANI

Opera dei pupi

Il Teatro dell’Opera dei Pupi è stato inserito dall’UNESCO nella lista dei Patrimoni Orali e Immateriali dell’Umanità nel 2008.

INDICE

  1. Origini del teatro dell’Opera dei pupi
  2. Pupi siciliani: differenze con burattini e marionette
  3. Tematiche degli spettacoli dei pupi siciliani
  4. Teatro dei pupi a Catania e a Palermo
Infografica Opera dei pupi

OPERA DEI PUPI SICILIANI: ORIGINI

Il Teatro dell’Opera dei Pupi nasce in Sicilia tra il XVIII e il XIX secolo. In principio in questi teatri a conduzione familiare si svolgevano ogni sera gli spettacoli dei pupi, fabbricati e decorati da esperti artigiani definiti pupari, e particolarmente apprezzati dalle classi popolari.

Tuttavia la forte crescita economica e tecnologica avvenuta tra il 1950 ed il 1960 ha provocato un graduale calo nella partecipazione a tali rappresentazioni. Per questa ragione, la loro messa in scena è diventata sempre più sporadica.

Ancora oggi vi sono famiglie siciliane nelle quali l’arte dei pupi si è tramandata di padre in figlio ma gli spettacoli possono ormai considerarsi una tradizione folkloristica e “di nicchia”, in quanto riservati alle scuole, ai turisti e a qualche appassionato.

PUPI SICILIANI: DIFFERENZE CON BURATTINI E MARIONETTE

Molto spesso i pupi siciliani vengono definiti anche marionette ma in realtà essi presentano particolari caratteristiche che consentono di distinguerli tanto da queste ultime quanto dai burattini.

I burattini sono formati da una testa di legno con un foro al centro e da un corpo di pezza; sono manovrati dal basso inserendo l’indice nella testa e altre due dita nelle mani del burattino. In questo modo è possibile fargli maneggiare degli oggetti e farli muovere velocemente.

Le marionette, al contrario, sono composte da braccia e gambe e sono manovrate esclusivamente dall’alto grazie ad una croce di legno, bilancino. Infatti, si fissano ad essa sia un’asta metallica collegata alla testa sia una serie di fili, in numero variabile da tre a nove, legati alle braccia e alle gambe per consentirne il movimento. Come i burattini, anche le marionette vengono realizzate utilizzando legno, stoffe e altri materiali.

I pupi siciliani sono costruiti in legno di faggio, di noce, di tiglio e di cipresso; sono decorati avendo cura dei minimi particolari; sono dipinti con colori accesi e vestiti con armature e mantelli. Il pupo nasce da due modifiche apportate alla marionetta nel corso del 1800 in Sicilia. In primo luogo, l’asta di metallo, che rende possibile il movimento della testa, attraversa quest’ultima dall’interno. In secondo luogo, un’altra asta è stata collegata al braccio destro del pupo, sostituendo il tipico filo utilizzato nella marionetta.

Le modifiche hanno contribuito a rendere i movimenti dei pupi più decisi e rapidi e a migliorare la rappresentazione dei duelli, tipici delle storie cavalleresche. A quest’ultimo proposito occorre approfondire un’ulteriore peculiarità dei pupi siciliani: le tematiche delle rappresentazioni.

OPERA DEI PUPI SICILIANI: TEMATICHE

L’Opera dei pupi narra principalmente le gesta dei protagonisti dei romanzi cavallereschi medievali e rinascimentali e dei poemi del ciclo carolingio passando dalla tragedia alla commedia, facendo satira sulla situazione politica del tempo.

I pupari, oltre a fabbricare i pupi protagonisti dei racconti, si occupano della sceneggiatura e dei dialoghi, in molti casi improvvisati. Modulando il tono, il timbro e il volume della loro voce, e producendo rumori per rendere più reali e coinvolgenti i duelli (ad esempio sbattendo i piedi sulle travi del palcoscenico) essi riescono a creare spettacoli ricchi di pathos.

Inoltre, le rappresentazioni trattano sentimenti contrastanti come amore non corrisposto, tormento, vendetta, tradimento e veicolano valori come il senso dell’onore, la lotta per la giustizia e la fede. Pur essendo persone di origini assolutamente modeste, i pupari conoscevano a memoria importantissime opere come la Chanson de Roland, da dove deriva il Ciclo Carolingio che va dalla morte di Pipino il Breve a quella di Carlo Magno, la Gerusalemme liberata e l’Orlando furioso.

OPERA DEI PUPI SICILIANI: PRINCIPALI “SCUOLE”

Le due tradizionali scuole siciliane di realizzazione dei pupi e di messa in scena degli spettacoli sono quella catanese “Napoli” e quella palermitana “Cuticchio”. Vi illustro le principali differenze.

TEATRO DEI PUPI A CATANIA

  • L’altezza dei pupi catanesi varia da 1 m a 1,30/1,40 m;
  • Il peso di ogni singolo pupo raggiunge i 35 kg;
  • Per poter essere manovrati più facilmente, i pupi catanesi presentano arti fissi e rigidi: le gambe, infatti, non possono piegarsi;
  • Il pupo cavaliere è dotato di una spada fissata nella mano destra;
  • La manovra del pupo avviene dall’alto: i manianti si trovano su un ponte (un piano rialzato di 1 m dal palcoscenico) e appoggiano le braccia sul cosiddetto “scannappoggio”. Poiché ogni manovratore può muovere soltanto un pupo, ve ne sono almeno quattro sul ponte e due dietro le quinte;
  • Nell’opera dei pupi di Catania si distingue tra il regista dello spettacolo che è anche il parlatore e il maniante che si limita a manovrare i pesanti pupi. Inoltre, i personaggi femminili ricevono la voce da parlatrici donne;
  • La rappresentazione si svolge in un boccascena largo 4 m e profondo 2,5 m;
  • Gli spettacoli del teatro dei pupi a Catania sono tragici, sentimentali e realistici. Tali caratteristiche derivano dall’ispirazione agli allestimenti scenici del teatro lirico e alla recitazione degli attori ottocenteschi e del teatro verista.

TEATRO DEI PUPI A PALERMO

  • L’altezza dei pupi palermitani supera raramente gli 80 cm;
  • Il peso di ogni singolo pupo raggiunge i 5 kg;
  • Le articolazioni sono leggere e snodabili: in questo caso i pupi possono inginocchiarsi;
  • Il pupo cavaliere può estrarre e riporre la spada nel fodero. Su ciascuna armatura sono fissate le insegne che identificano i personaggi;
  • La manovra del pupo avviene lateralmente: i manianti sono disposti dietro le quinte laterali del palcoscenico e poggiano i piedi sullo stesso piano di calpestio dei pupi;
  • La voce dei pupi è quella del puparo che doppia anche i personaggi femminili, in falsetto;
  • Il boccascena del teatro di Palermo è più profondo e meno largo rispetto a quello di Catania;
  • Gli spettacoli del teatro dei pupi a Palermo sono più semplici ed elementari.

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Fonti:

http://www.fratellinapoli.it/storia-opera-pupi/storia-opera-pupi.pdf

http://www.mancusopupi.it/la-compagnia-carlo-magno/opera_pupi_storia/

https://www.sicilias.it/opera-dei-pupi-storia-tradizione/

http://www.lescalinatedellarte.com/it/?q=node/3503

7 Comments

  1. Emanuele

    Non ho mai visto uno spettacolo con i pupi siciliani. Il tuo articolo è veramente ben fatto e molto esaustivo, complimenti!

    Rispondi
  2. placido

    Articolo molto interessate, so che i pupi siciliani sono uno dei principali simboli siciliani ma non ho mai visto uno spettacolo con i pupi siciliani ma dopo questo articolo sono molto curioso di vederne uno.

    Rispondi
    1. Stefano

      Hai ragione Placido, l’articolo incuriosisce molto, è un peccato non averne visto uno dal vivo.

      Rispondi
  3. Marianna Saccone

    Articolo molto interessante, complimenti! Non ho mai visto uno di questi spettacoli, è sempre bello fare un tuffo nelle nostre tradizioni!
    Marianna – livelikealocal.altervista.org

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  4. Lorena

    Adoro conoscere la storia delle nostre tradizioni!

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  5. Federico

    Articolo ben fatto, spiega molte cose su questo genere assolutamente caratteristico della cultura siciliana suscitando sicuramente la curiosità nel vederlo dal vivo.

    Rispondi
  6. Ricette per Inesperti

    Ho avuto il piacere di vedere un’ opera dei pupi, ma grazie al tuo articolo ho capito molto di più del lavoro che sta dietro alla creazione di questo piccolo spettacolo!!

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